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Che cos’è l’Horror?


pennywisePosticipo a domani la ventiseesima parte del romanzo a puntate per lasciare spazio a quest’articolo che ho scritto tanti anni fa e che ho ritrovato tra scartoffie, bozze di romanzi e materiale che avevo accantonato in cantina. Mi sembra ancora attuale e l’ho rimaneggiato per pubblicarlo. A questo articolo seguiranno altri dello stesso genere che non sono altro che le mie considerazioni dopo la pubblicazione del 2002 de “Gli occhi del male” (Perchè scrivere horror e perchè leggerlo, Che cos’è la paura e Bene e Male.)

Iniziamo subito dicendo cos’è l’horror, o quantomeno proviamo a ragionare sul “fenomeno”.
Alcuni pensano che l’horror sia un genere per molti, ma non per tutti, altri vi diranno che si tratta di un genere di nicchia e basta. Io personalmente non sono d’accordo con questi luoghi comuni, come tanti altri luoghi comuni che purtroppo affliggono questo genere letterario così amato dagli appassionati, ma allo stesso tempo degradato dai più o da chi al cinema sviene se intravede un poco di sangue.
Diciamo subito che l’horror, secondo la mia modesta ipotesi di scrittore, ma soprattutto appassionato del genere, è qualcosa che va al di là della stessa nomenclatura. Parlando della scrittura, perché è di questo che mi occupo, l’horror è narrativa, fiction la chiama qualcuno. Sì, diranno in molti, ma si tratta pur sempre di una narrativa particolare, no? Rispetto coloro che la pensano in questo modo, ma vorrei aggiungere alcune precisazioni. L’horror deriva dal fantastico, ma definirlo un derivato mi sembra alquanto riduttivo. Il genere nel corso degli anni è stato “abusato” e strausato da una schiera di scrittori bravissimi, bravi e meno bravi. Nel corso degli anni il debole per la “bara traballante” si è ritagliato una fetta tutta sua, distaccandosi dalle altre derivazioni del grande calderone del fantastico come la fantascienza (viaggi interplanetari, ufo, viaggi nello spazio) e il fantasy (Mondi mitologici, creature fantastiche come draghi, orchi, goblin). A differenza dei suoi fratelli, generalmente l’horror ha a che fare con il mondo dell’aldilà e tutto quello che ne deriva ed è diverso in base al paese, le credenze e le religioni che influenzano nel corso dei secoli gli scrittori che si sono cimentati in questo genere.
Il succo della domanda che più spesso mi viene posta in merito all’horror più o meno è questo: “Io non ho mai letto un libro del genere e anche al cinema evito certi film come la peste.”
L’horror non vuol dire necessariamente assistere o comunque essere testimoni a sbudellamenti di vario genere da parte di mostri mangiatori di carne umana. Questo genere nel corso degli anni è riuscito a “scindersi” a mutare, come se lui stesso fosse una delle orrende creature che formano l’ecosistema degli incubi che genera. In quest’ottica potremmo trovarci al cospetto di un “horror gotico” dove si potranno apprezzare le vicende che narrano di vampiri, licantropi, scheletri animati, mummie e chi ne ha più ne metta. In questo genere i personaggi operano nei luoghi e momenti storici di appartenenza. In questo filone la fa da padrone il personaggio fiabesco o qualche suo erede. Chi non conosce Dracula? Il sangue è molto presente in questo tipo di narrativa, ma non potrebbe essere altrimenti perché le creature elencate, di cui abbiamo dimenticato lo zombi, si nutrono di carne e sangue umano. E questo basta a incutere vero terrore nel lettore. La paura ancestrale di essere mangiati, pur sapendo di essere in cima alla catena alimentare, terrorizzerebbe chiunque. Ma se si vuole sangue a fiumi, ci si deve orientare sullo splatter, in questo genere, molto di voga negli anni 70/80 tutto gira intorno al terrorizzare tramite la fuoriuscita del liquido che che ci permette di vivere: il sangue. Scorre a fiumi e le modalità con cui viene distillato comprende sbudellamenti, smembramenti, e torture di vario genere. Ci sono stati molti libri su questo genere e anche saghe famosissime che sono riuscite a creare schiere di fan in tutto il mondo. Uno fra tutti la serie di Venerdì 13. Altro sottogenere che ha avuto il suo massimo picco nel corso degli anni 90 (le persone si erano un poco stancati degli sbudellamenti) è stato il Thriller/Horror. In questo genere non ci sono esseri paranormali, ma si assiste alle malefatte di persone cattive, malefiche e anche indemoniate? Un esempio potrebbe essere Screem di Wes Craven. In questo filone, narrato e filmato in puro stile horror, alla fine si viene a scoprire che tutto girava intorno ad azioni puramente umane anche se l’ombra del paranormale resta sempre lì da qualche parte nell’angolo della camera del delitto.
Molti non saranno d’accordo su quanto sto per dire, ma la sottile linea di demarcazione tra l’horror, il thriller, il noir, il giallo è molto sottile, tanto che a volte è difficile poter classificare una storia. Nel corso degli anni ci sono state tante sperimentazioni e inquinamenti tra i generi, questo ha portato alla nascita di altri sottogeneri, come l’horror psicologico e il teen horror. Nell’horror psicologico la fa da padrone la paura, la tensione e la sorpresa finale. Il Sesto senso, The Others, La strega di Blair sono solo alcuni esempi. Questo figlio dell’horror ha avvicinato molti lettori e spettatori a questo genere per via di una mancanza totale di squartamenti assortiti con relativa distribuzione di sangue e frattaglie di vario genere. Il lettore vuole a tutti i costi scoprire cosa si cela nel buio della storia e in un crescendo di tensione viene condotto alla sconvolgente verità. Ringrazio pubblicamente tutti gli scrittori e registi che hanno contribuito a tutto ciò.
Per il teen horror permettetemi di soprassedere. Io sono del 76, ma mi sento relativamente vecchio per affrontare temi come quelli di Dracula che fa la spesa alla COOP e lupi mannari che lottano tra di loro e con i nemici vampiri per l’amore di una “Bella” di turno. Anzi, visto che mi sento in vena, apro solo un punto di domanda. -Se da una lato il teen-horror ha avvicinato i giovani, giovanissimi e adolescenti al mondo della “Tenebra” d’altro canto questo genere popolato da vampiri da aperitivo e lupi mannari da baretto si può definire Horror?-
Ok, ci siamo fatti una bella chiacchierata, ma allora cos’è l’horror?
Secondo me è quel genere che racconta una storia in cui si ha a che fare sempre e comunque con l’aldilà. È un genere dove si confrontano le forze del Bene e del Male perché senza una delle due forze in gioco non esisterebbe l’altra. L’horror è interrogarsi su qualcosa che noi sappiamo, ma che per un motivo o un altro riusciamo a percepire in parte. Rubo il termine e la filosofica di una caro amico ed esperto conoscitore della “Tenebra” come Danilo Arona. Lui parla di “sintonizzazioni”. Ecco, probabilmente ha ragione lui. Si tratta di sintonizzazioni verso qualcosa di appena percepibile che trasmette a basse frequenze. Solo fermandoci e acuendo i sensi riusciamo a percepire quello che ci circonda da sempre, ma che ignoriamo perché il bambino che è in ognuno di noi è stato sedato da una società superficiale e caotica. Ricordate però, un buon libro horror può far riaprire gli occhi a quel bambino che non aspetta altro di essere svegliato dal suo letargo.
Grazie
Antonio Ferrara

Nel prossimo articolo di Elucubrazioni approfondiremo l’argomento: Perché scrivere horror e perché leggerlo.


Antonio Ferrara intervista Otello Marcacci


Oggi ho il piacere di avere come ospite per “Uno sguardo oltre la siepe” lo scrittore Otello Marcacci ora in libreria per Edizioni della Sera con il suo romanzo: Il ritmo del silenzio. Conosciamolo insieme.

 

1 Chi è Otello Marcacci per Otello Marcacci?

Bah, non saprei dire. Forse ancora un personaggio pirandelliano in cerca d’autore.

2 Come ti è venuta in mente la follia di scrivere?

Certe cose non vengono in mente. Senti che devi farle e basta. Un pittore sa che deve dipingere e uno scultore sa che deve incidere la materia. Non si sceglie di scrivere. Vieni scelto così come capita in ogni campo dell’arte. E non importa poi nemmeno la qualità di quel che viene fuori. Quel che conta è che sai che non c’è insuccesso al mondo che spegnerà il fuoco che hai dentro.

3 Il Ritmo del Silenzio?

Il Ritmo del Silenzio è quel tempo in cui è scritta una canzone, il blues dell’esistenza dei personaggi del libro, che tanto si amano e quanto si detestano perché incapaci di accettare prima sé stessi e poi gli altri. Ogni musicista sa l’importanza del metronomo per poter riuscire a suonare a tempo con gli altri. Ma se il tempo è scandito dal silenzio, si suona male. Spesso si canta solo a cappella. Cioè a cazzo di cane.

4 Edizione Cartacea o Ebook?

Sono vecchio e rimango legato ancestralmente al tatto di pagine che vengono sfogliate, all’odore di cellulosa, persino a sottolineare passaggi che mi sono piaciuti o ad inserire note di commento a piè di pagina. Quindi dico edizione cartacea. Però capisco che il futuro è l’Ebook e non si può fermare l’avanzata del nuovo. Solo accettarla. E prima o poi ci riuscirò anche io.

5 Il Libro che consiglieresti di leggere?

L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di leggere qualcosa che appassiona e che ti prenda e ti porti via da se stessi. Non importa cosa. So che esiste una corrente di pensiero che fa analisi sulla buona e sulla cattiva letteratura. Io non sono così settario. Credo che non si legga affatto e che meglio dell’analfabetismo culturale vada bene anche incoraggiare a leggere qualcosa non necessariamente di grandissimo livello. Le torri d’avorio le lascio agli integralisti.

6 L’ultimo libro che hai letto?

“Il Fiuto dello Squalo” di Gianni Solla, un mio amico che ha appena pubblicato per una casa editrice importante, Marsilio. Un grande scrittore che meritava questa chance.

7 Se dico Lansdale cosa rispondi?

Il vecchio Joe, non sbaglia un colpo. E’ uno dei miei idoli da sempre. Unisce la capacità di creare storie strampalate ma avvincenti a una scrittura che definire di qualità è solo un eufemismo. Nel “Ritmo del silenzio” ho voluto omaggiarlo. Chi conosce Joe e leggerà il libro capirà perfettamente che cosa intendo.

8 Edizioni della Sera? Raccontaci tutto. Come sei riuscito a pubblicare?

La pubblicazione di un romanzo è cosa molto difficile. Tralascio di fare il solito pippone sullo stato dell’editoria italiana, perché ne ho sentiti e pure fatti, troppi. La verità vera è che le grandi case editrici non ti considerano a meno che tu non sia un personaggio con un nome. Meglio se televisivo. E le piccole sono subissate di manoscritti di gente che è convinta di meritare di essere letta da tanti. Io ho pubblicato il mio primo romanzo con NEO edizioni nell’unico modo possibile per gente senza agganci come me: avendo culo! Ho avuto una fortuna sfacciata perché il manoscritto che avevo spedito era pure andato perso e solo dopo un anno è stato ritrovato in circostanza fortuite da una donna di servizio e di là ancora nuovi casi strani hanno portato a farlo pubblicare . Con il secondo “Il Ritmo del Silenzio” avevo dalla mia che non ero più uno scrittore esordiente “tout court” e quindi è stato relativamente più semplice trovare gente disposta quanto meno a leggere quello che avevo scritto. Ho avuto quattro proposte ma alla fine ho scelto EDS perché Stefano Giovinazzo, il titolare, è un gran signore e perché mi sono sentito accolto completamente come autore. Ma di nuovo: tutto nasce dalla fortuna iniziale…

9 Come scrivi? Quando scrivi? Dove scrivi?

Non ho regole. Scrivo molto. Tanta robaccia. Poi scarto, elimino, cambio, modifico. Mi piace da matti editarmi. Sono un grande fan di me stesso J che però non si ama mai completamente e quindi cerca sempre di migliorarsi. O almeno di provare a farlo. Scrivo quando posso. Spesso la notte, a volte tolgo spazio a persone care che mi vorrebbero più vicine, ma quando sono “chiamato” dalla storia perché io la scriva, non riesco a starci lontano. Una vera droga. Scrivo su un PC, ovunque capiti. Ricordo perfettamente di aver scritto l’ultimo capitolo del “Ritmo del Silenzio” nella sala di attesa alla stazione dei treni di Firenze con attorno persone di mille razze diverse che urlavano in dialetti sconosciuti e si fumavano ogni cosa. Ma di tutto questo me ne sono accorto solo quando avevo finito.

10 Come nasce la tua passione per le storie?

Non credo che ci sia una risposta degna per una domanda così importante. Io, di nuovo, credo che niente sia per caso e credo che le storie, tutte le storie, siano già state scritte, da qualcuno, Dio o Manitù non so dire. E che esse poi scelgano chi debba avere il privilegio di raccontarle. Io sento le loro chiamate. A volte faccio finta di niente e mi giro dall’altra parte e sento che alcune di esse sanno che possono essere raccontate bene anche da altri, allora mi salutano e se ne vanno. Ma quando ci sono quelle che ti urlano in testa che senza di me non vedrebbero la luce, beh, allora non resisto e mi lascio sedurre e capitolo.

11 Qualche anticipazione su un tuo progetto futuro?

Mi attrae tantissimo l’idea di scrivere qualcosa in terza persona, senza l’ingombrante fardello dell’io narrante che fino ad oggi ho usato. E mi attrae anche l’idea di scrivere qualcosa di fantascienza per omaggiare un altro mio eroe, Kurt Vonnegut. Chissà che non si riesca a fare entrambe le cose in un solo prossimo lavoro.

12 Un tuo consiglio a un bravo autore che vorrebbe fare il mestiere di scrittore?

Non esiste il mestiere di scrittore. Se qualcuno pensa di poterlo fare parte subito male. La scrittura non paga le bollette se non quando, forse, hai già dato il tuo meglio e finisci per vivacchiare raschiando il fondo del barile e riciclando te stesso. Quasi tutti coloro che oggi sono nelle classifiche sono persone che, sono certo, rimpiangono i tempi di quando avevano ancora qualcosa da dire.  Il mio consiglio, ammesso che esista qualcuno a cui interessano i miei consigli è semplice: vivi. Vivi e guardati attorno. Fai l’amore, gioca con i tuoi figli, o con gli amici, impegnati nel sociale e da tutto questo avrai gli stimoli per scrivere. E se hai il fuoco dentro stai tranquillo non si spegnerà mai.

13 Cosa vuol fare da grande Otello Marcacci?

Vincere un Premio Nobel, che diamine!

Grazie per essere stato mio ospite

Il ritmo del silenzio di Otello Marcacci edito da Edizioni della Sera

Otello Marcacci è un maremmano nato sotto il segno dei pesci. Crede nella immortalità delle biblioteche e, segretamente, ha sempre ambito provare a viaggiare nelle vite degli altri. Non sopporta gli intolleranti e, nonostante si sia laureato in economia con il massimo dei voti, a volte, riesce persino a ricordarsi i nomi di tutti i sette nani. Ha un debole per la letteratura russa ma va a letto tutte le sere con i libri di Joe Lansdale per cui ha un amore viscerale. Ovviamente non ricambiato. E quindi lo tradisce di tanto in tanto con Kurt Vonnegut e qualche altro genio simile, così, tanto per gradire. Ha pubblicato “Gobbi come i Pirenei” con NEO Edizioni nel 2011. “Il ritmo del silenzio” è il suo secondo romanzo.


LAMA & TRAMA 2012


lama & trama 2012Oggi è disponibile in libreria e online per l’acquisto questa particolare antologia “Nera” che contine i racconti vincitori del concorso Lama & Trama 2012. Ho avuto il piacere e la fortuna di poterla leggere in anteprima e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente colpito. Per chi non conoscesse ormai il famosissimo premio letterario, ricordo che ogni anno si può partecipare con un proprio racconto “Nero”. L’unico vincolo dato dagli organizzatori è che all’interno della narrazione ci sia una lama. Che sia di un coltello, un rasoio, un pugnale, non ha importanza.

Tornando all’antologia come dicevo sono rimasto sorpreso da alcuni racconti, alcuni davvero inquietanti e dal finale inaspettato. Poi mi sono piaciuti molto i due monologhi teatrali. Ne consiglio l’acquisto senza riserve e nel frattempo auguro a tutti una buona lettura.

Autori di fama e nuovi talenti alle prese con armi e oggetti da taglio: il meglio della nona edizione del celebre premio letterario riservato alle narrazioni brevi di genere giallo/noir. Una rassegna incalzante di oggetti affilati e punte acuminate per altrettante narrazioni di innegabile qualità e forte impatto.
Oltre ai migliori testi selezionati come vincitori, l’antologia raccoglie i racconti espressamente scritti per Lama e trama da: Santo Piazzese, scrittore di fama internazionale plurimeriato in Italia, firma di culto in Francia e già considerato tra i maestri del cosiddetto “noir mediterraneo”; Carlo Cannella, autore, tra gli altri, del romanzo Tutto deve crollare, che ha costituito un vero e proprio caso letterario del 2011; Federica Sgaggio, giornalista e scrittrice, Matteo Righetto, una delle firme più autorevoli del pulp italiano, fondatore del movimento Sugarpulp e autore di Bacchiglione Blues.

LAMA E TRAMA 2012


Lama e Trama 2012 AA.VV.L’antologia del celebre premio letterario dedicato al giallo e al noir, edizione 2012

In libreria dal 18 aprile

Autori di fama e nuovi talenti alle prese con armi e oggetti da taglio: il meglio della nona edizione del celebre premio letterario riservato alle narrazioni brevi di genere giallo/noir. Una rassegna incalzante di oggetti affilati e punte acuminate per altrettante narrazioni di innegabile qualità e forte impatto.
Oltre ai migliori testi selezionati come vincitori, l’antologia raccoglie i racconti espressamente scritti per Lama e trama da: Santo Piazzese, scrittore di fama internazionale plurimeriato in Italia, firma di culto in Francia e già considerato tra i maestri del cosiddetto “noir mediterraneo”; Carlo Cannella, autore, tra gli altri, del romanzo Tutto deve crollare, che ha costituito un vero e proprio caso letterario del 2011; Federica Sgaggio, giornalista e scrittrice, Matteo Righetto, una delle firme più autorevoli del pulp italiano, fondatore del movimento Sugarpulp e autore di Bacchiglione Blues.

Il premio Lama e trama ha sede a Maniago (Pordenone), storica “Città delle coltellerie” che ha portato a eccellenza l’arte di forgiare oggetti da taglio. Da sempre incentrato sulle narrazioni di genere giallo o noir ispirate a lame di ogni tipo e fattura, negli anni Lama e trama ha stimolato e coinvolto scrittori di assoluto primo piano nel panorama giallo/noir italiano e si è rivelato un’autentica fucina di talenti, per affermarsi oggi come uno dei premi nazionali riservati alla narrativa breve più prestigiosi.
Questa antologia raccoglie il meglio della nona edizione. Oltre ai testi vincitori o segnalati come meritevoli di pubblica- zione, include i racconti scritti appositamente per Lama e trama da Santo Piazzese – a cui è stato assegnato l’annuale Premio alla carriera – e dagli scrittori giurati Carlo Cannella, Matteo Righetto e Federica Sgaggio.
Realizzando un incontro tra autori affermati e nuovi talenti, il libro combina la qualità delle singole narrazioni con la diversificazione delle voci. Le storie, provenienti da ogni zona del Paese, offrono una serie di rapidi ritratti di situazioni e ambienti diversi, con scritture che spaziano dall’umorismo al realismo, dal rigore stilistico alla sperimentazione lingui- stica. Prendono così corpo storie di follia, casi di nera, episodi bizzarri: un insieme in cui coltelli e lame di ogni genere fanno da cardine a vicende imprevedibili, per comporre un quadro energico e autentico, ricco di immagini del mondo del lavoro, della vita domestica, dei rapporti affettivi che sfociano nella violenza: un’antologia di luoghi, personaggi e scritture che è, insieme, una considerevole miscellanea di gesti criminali e dei diversi, possibili modi di raccontarli.
In libreria dal 19 aprile 2012.

AA.VV. RACCONTI
Collana I libri di Lama e trama // Perdisa Pop // euro 14,00 // Pagine 192 // Isbn 978 88 8372 572 2 //

Perdisa Website


Premio Nero Lab Concorso Letterario


concorso letterario Nero lab

Concorso letterario Nero Lab

Il Premio Nero Lab è un concorso riservato a soli racconti di genere Giallo, Thriller, Noir e Horror, di lunghezza non superiore a 20.000 battute. Elemento imprescindibile di ammissione delle opere è l’assenza di qualsiasi riferimento sovrannaturale. Le storie devono essere impostate in modo da essere credibili, verosimili, possibili. L’iscrizione è gratuita.

Il concorso, che avrà inizio il giorno 1 settembre 2011 e termine il 31 agosto 2012, prevede dodici sessioni con una selezione di tre opere per ognuna, scelte dalla Redazione di Nero Cafè. L’opera vincitrice di ogni sessione verrà eletta da un giudice eccellente: Barbara Baraldi.
Le dodici opere vincitrici saranno pubblicate in antologia, presentata dalla stessa Barbara Baraldi, che sarà edita nel 2012.

Vai al bando ufficiale.


I tre investigatori


i tre investigatori Alfred Hitchcock

I tre investigatori

Sono ancora troppo giovane per poter dimenticare i libri che mi hanno svezzato.

Ricordo che ero sulla sedia a dondolo di mia nonna nella casa di Piano di Sorrento quando le avventure de “I tre investigatori” (la maggior parte scritte dallo scrittore Robert Arthur) mi iniziarono alla lettura del brivido. Sono libri che mi hanno formato ed estasiato e riuscivo a procurameli in edicola. Solo tempo dopo sono passato a letture “più adulte” tipo Stephen King, ma questa è un’altra storia. All’epoca (fine anni ottanta) mettemmo in piedi una vera e propria agenzia investigativa e ci procurammo il materiale che “I tre investigatori” erano soliti usare per risolvere i misteri: torce, gessetti, ricetrasmittenti (giocattolo, sigh). Sognavamo di essere dei piccoli detective dell’ignoto. In una delle nostre scorribande rischiammo grosso su una chiesa abbandonata sopra Pescocostanzo. Momenti indimenticabili che solo a una certa età si possono vivere e capire. Ricordi indelebili.

Per chi ha letto, amato, sognato le avventure di Jupiter Jones, Pete Crenshaw e Bob Andrews, questo è il posto adatto per dare sfogo ai propri ricordi, per tornare brevemente all’adolescenza o semplicemente per gustarsi personaggi che hanno segnato più di una generazione con le loro peripezie.

Vi consigli di fare un giro dalle parti de: I tre investigatori.


ROCK I DELITTI DELL’UOMO NERO DI DANILO ARONA


Rock di Danilo Arona I delitti dell'uomo nero

Rock I delitti dell'uomo nero di Danilo Arona

Per la serie “News” torna in libreria Danilo Arona, padre dell’horror italiano per la casa editrice Edizioni della Sera.

In un’Italia di fine anni Sessanta, uno strano quanto sgangherato gruppo rock attraversa la pen- isola raccontando le magie e gli orrori di un genere musicale che annovera fatti tanto tragici quanto misteriosi. “Rock. I delitti dell’ uomo nero“, intreccia misteriosi omicidi e vede come protagonista Sam Hain, un oscuro maestro della più ruvida chitarra che fa raggelare il sangue anche al Diavolo in persona. Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Brian Jones, Marvin Gaye: una lunga lista di cadaveri eccellenti del luccicante mondo del rock’n’roll. Tutti pensano che siano stati uccisi dalla droga, dall’alcol e dal male di vivere. Ma forse le cose non stanno così, soprattutto se sulla Terra circola una Morgan nera guidata da Sam Hain, il chitarrista più malvagio e diabolico del mondo. Sì, ma di quale mondo? Chi è Sam Hain? E soprattutto perché il nome è legato in maniera inscindibile alla morte?

«La lucida e allucinata narrazione di Danilo Arona, per un  percorso a ritroso alla ricerca dell’origine del Ritmo del Diavolo. La dimensione oscura del rock sospesa tra luce e magia, attraverso  le parole di un autore davvero straordinario.» – Maurizio De Giovanni

Link al Libro

Link al sito personale di Danilo Arona


Libro Italian Noir disponibile


I sogni di carmilla libro Italian Noir Copertina

AA.VV Italian Noir

Tempo fa il mio racconto “3540” fu selezionato dall’associazione culturale “I Sogni di Carmilla” per l’antologia Italian Noir. Appena tornato dalle vacanze ho avuto una piacevole sorpresa. Il libro è adesso disponibile per la vendita in versione cartacea ed e-book a questo indirizzo: Italian Noir.

Dalla presentazione: “Italian Noir è un’antologia di giovani autori, più o meno esordienti, nata dall’inarrestabile e contagiosa passione dell’Associazione Culturale “I Sogni di Carmilla” verso la letteratura, in tutte le sue sfumature. Anche in quelle più cupe e ‘spaventose’.[…] La nostra antologia ha il pregio di avere storie ognuna diversa dall’altra, dalle detective stories tout cour al pulp a tinte forti, dal poliziesco al giallo, in cui a volte l’autore gioca col lettore e lo fa con una pungente ironia. Vi spaventerete, vi arrabbierete, vi immedesimerete e riderete con i personaggi di questi 37 racconti. Sarete in buona compagnia e, questo è certo, non vi annoierete”. L’antologia è stata curata da Gisella Calabrese e Giuseppe Mallozzi.

Questo é uno sconto del 20% per acquistare il libro ed è valido fino al 9 Settembre 2011 – il codice sconto da immettere è: SETTEMBRE305
Auguro a tutti coloro che acquisteranno il libro una buona e piacevole lettura.
Grazie.

Italian Noir 2011: i racconti selezionati


È terminata la selezione dei racconti che faranno parte dell’antologia Italian Noir e il mio racconto “3540” è stato selezionato e verrà inserito nell’antologia in uscita a fine luglio.

Di seguito, in ordine alfabetico, i racconti selezionati per l’antologia “Italian Noir”, in vendita a fine luglio:

  1. All’alba – Stefano Merenda
  2. Aperitivo alle sette – Alessandra Zenarola
  3. Attraverso la morte – Fabrizio Merolle
  4. Birra ser(i)ale – Giovanni Barlocco
  5. Calibro 9 – Marco Tarantino
  6. Calore familiare – Alberto Rudellat
  7. Cose liquide – Diego Di Dio
  8. Dietro la facciata – Lorena Lusetti
  9. Espiazione – Sam Stoner
  10. Espulsioni – Luca Dore
  11. Grazie di tutto – Fabrizio Leonardi
  12. Homo homini lupus – Mauro Zanetti
  13. Il mio pipistrello domestico – Simone Ungaro
  14. Jingle Bells – Giancarlo Vitaliano
  15. Killers – Bettina Bartalesi
  16. La bolletta della luce – Enrica Aragona
  17. Lo strano caso del marito scomparso – Alessandro Mascherpa
  18. Mantenere la parola – Fabrizio Cennamo
  19. Nebbia – Edoardo Brosio
  20. Nefaste conseguenze – Giovanni Sinapi
  21. Nero – Riccardo Gazzaniga
  22. Nirvana freddo – Andrea Maiorana
  23. Non è una gran giornata – Antonio Vigani
  24. Oltre ogni ragionevole aspettativa – Bruno Elpis
  25. Ostaggio dell’ossessione – Gloria Scaioli
  26. Perversioni pericolose – Anthino
  27. Porpora – Matteo Morsetti
  28. Principesse e principi – Antonio Sbarra
  29. Resta con me – Antonio Dettori
  30. San Lorenzo – Lorenzo Mazzoni
  31. Super-eroi a Milano – Gabriele Gremmo
  32. The bed turns red – David Guerra
  33. Tracce vocali – Massimo Matteuzzi
  34. Tutto cominciò con un Cinzano – Giulietta Iannone
  35. Un albero più grande – Riccardo Castellina
  36. Un uomo leggero – Simona Carlini
  37. 3540 – Antonio Ferrara

http://isognidicarmilla.wordpress.com/


Concorso Letterario L’ultimo Lupo Mannaro


L'ultimo Lupo MannaroTra i concorsi ai quali vale la pena partecipare, almeno per il sottoscritto, vi è sicuramente questa simpatica iniziativa promossa da Isbn Edizioni.

Concorso letterario gratuito per Racconti (opere inedite)

Partecipa al concorso letterario di Isbn edizioni e Rolling Stone
scrivendo l’incipit del secondo capitolo della trilogia del lupo mannaro!

L’autore del miglior scritto verrà ricompensato con un soggiorno alla Buchmesse di Francoforte, dal 14 al 16 ottobre 2011, e la possibilita’ di pubblicare il suo reportage di questa meravigliosa avventura su Rolling Stone.

Il soggiorno comprende molteplici bonus:
• viaggio A/R da Milano-Francoforte su confortevoli voli lowcost
• 2 gg di pernottamento in hotel scrauso a una stella
• accredito ufficiale isbn per la Fiera del libro di Francoforte, dove potrai provare a sedurre con la tua arte gli editor di 55 nazioni e ubriacarti con loro nelle hall degli hotel a 5 stelle
• la possibilità di partecipare ai party più esclusivi della Fiera, dove continuare l’opera di seduzione (o continuare a ubriacarti, a seconda delle preferenze)
• 15 euro al giorno di paghetta per comprare cibo, alcool o droga (non so che droghe tu possa comprare con 15 euro, ma vale la pena provarci)

Le opere non dovranno superare le 10.000 battute compresi gli spazi,
e dovranno essere inviate alla mail ultimolupomannaro@isbnedizioni.it
entro il 31 luglio 2011.

Gli scritti saranno valutati dalla redazione di Isbn.
Al secondo e terzo classificato andranno rispettivamente 50 e 25 libri di ISBN.
I migliori scritti saranno pubblicati su http://www.isbnedizioni.it.

Bando Ufficiale