Posticipo a domani la ventiseesima parte del romanzo a puntate per lasciare spazio a quest’articolo che ho scritto tanti anni fa e che ho ritrovato tra scartoffie, bozze di romanzi e materiale che avevo accantonato in cantina. Mi sembra ancora attuale e l’ho rimaneggiato per pubblicarlo. A questo articolo seguiranno altri dello stesso genere che non sono altro che le mie considerazioni dopo la pubblicazione del 2002 de “Gli occhi del male” (Perchè scrivere horror e perchè leggerlo, Che cos’è la paura e Bene e Male.)
Iniziamo subito dicendo cos’è l’horror, o quantomeno proviamo a ragionare sul “fenomeno”.
Alcuni pensano che l’horror sia un genere per molti, ma non per tutti, altri vi diranno che si tratta di un genere di nicchia e basta. Io personalmente non sono d’accordo con questi luoghi comuni, come tanti altri luoghi comuni che purtroppo affliggono questo genere letterario così amato dagli appassionati, ma allo stesso tempo degradato dai più o da chi al cinema sviene se intravede un poco di sangue.
Diciamo subito che l’horror, secondo la mia modesta ipotesi di scrittore, ma soprattutto appassionato del genere, è qualcosa che va al di là della stessa nomenclatura. Parlando della scrittura, perché è di questo che mi occupo, l’horror è narrativa, fiction la chiama qualcuno. Sì, diranno in molti, ma si tratta pur sempre di una narrativa particolare, no? Rispetto coloro che la pensano in questo modo, ma vorrei aggiungere alcune precisazioni. L’horror deriva dal fantastico, ma definirlo un derivato mi sembra alquanto riduttivo. Il genere nel corso degli anni è stato “abusato” e strausato da una schiera di scrittori bravissimi, bravi e meno bravi. Nel corso degli anni il debole per la “bara traballante” si è ritagliato una fetta tutta sua, distaccandosi dalle altre derivazioni del grande calderone del fantastico come la fantascienza (viaggi interplanetari, ufo, viaggi nello spazio) e il fantasy (Mondi mitologici, creature fantastiche come draghi, orchi, goblin). A differenza dei suoi fratelli, generalmente l’horror ha a che fare con il mondo dell’aldilà e tutto quello che ne deriva ed è diverso in base al paese, le credenze e le religioni che influenzano nel corso dei secoli gli scrittori che si sono cimentati in questo genere.
Il succo della domanda che più spesso mi viene posta in merito all’horror più o meno è questo: “Io non ho mai letto un libro del genere e anche al cinema evito certi film come la peste.”
L’horror non vuol dire necessariamente assistere o comunque essere testimoni a sbudellamenti di vario genere da parte di mostri mangiatori di carne umana. Questo genere nel corso degli anni è riuscito a “scindersi” a mutare, come se lui stesso fosse una delle orrende creature che formano l’ecosistema degli incubi che genera. In quest’ottica potremmo trovarci al cospetto di un “horror gotico” dove si potranno apprezzare le vicende che narrano di vampiri, licantropi, scheletri animati, mummie e chi ne ha più ne metta. In questo genere i personaggi operano nei luoghi e momenti storici di appartenenza. In questo filone la fa da padrone il personaggio fiabesco o qualche suo erede. Chi non conosce Dracula? Il sangue è molto presente in questo tipo di narrativa, ma non potrebbe essere altrimenti perché le creature elencate, di cui abbiamo dimenticato lo zombi, si nutrono di carne e sangue umano. E questo basta a incutere vero terrore nel lettore. La paura ancestrale di essere mangiati, pur sapendo di essere in cima alla catena alimentare, terrorizzerebbe chiunque. Ma se si vuole sangue a fiumi, ci si deve orientare sullo splatter, in questo genere, molto di voga negli anni 70/80 tutto gira intorno al terrorizzare tramite la fuoriuscita del liquido che che ci permette di vivere: il sangue. Scorre a fiumi e le modalità con cui viene distillato comprende sbudellamenti, smembramenti, e torture di vario genere. Ci sono stati molti libri su questo genere e anche saghe famosissime che sono riuscite a creare schiere di fan in tutto il mondo. Uno fra tutti la serie di Venerdì 13. Altro sottogenere che ha avuto il suo massimo picco nel corso degli anni 90 (le persone si erano un poco stancati degli sbudellamenti) è stato il Thriller/Horror. In questo genere non ci sono esseri paranormali, ma si assiste alle malefatte di persone cattive, malefiche e anche indemoniate? Un esempio potrebbe essere Screem di Wes Craven. In questo filone, narrato e filmato in puro stile horror, alla fine si viene a scoprire che tutto girava intorno ad azioni puramente umane anche se l’ombra del paranormale resta sempre lì da qualche parte nell’angolo della camera del delitto.
Molti non saranno d’accordo su quanto sto per dire, ma la sottile linea di demarcazione tra l’horror, il thriller, il noir, il giallo è molto sottile, tanto che a volte è difficile poter classificare una storia. Nel corso degli anni ci sono state tante sperimentazioni e inquinamenti tra i generi, questo ha portato alla nascita di altri sottogeneri, come l’horror psicologico e il teen horror. Nell’horror psicologico la fa da padrone la paura, la tensione e la sorpresa finale. Il Sesto senso, The Others, La strega di Blair sono solo alcuni esempi. Questo figlio dell’horror ha avvicinato molti lettori e spettatori a questo genere per via di una mancanza totale di squartamenti assortiti con relativa distribuzione di sangue e frattaglie di vario genere. Il lettore vuole a tutti i costi scoprire cosa si cela nel buio della storia e in un crescendo di tensione viene condotto alla sconvolgente verità. Ringrazio pubblicamente tutti gli scrittori e registi che hanno contribuito a tutto ciò.
Per il teen horror permettetemi di soprassedere. Io sono del 76, ma mi sento relativamente vecchio per affrontare temi come quelli di Dracula che fa la spesa alla COOP e lupi mannari che lottano tra di loro e con i nemici vampiri per l’amore di una “Bella” di turno. Anzi, visto che mi sento in vena, apro solo un punto di domanda. -Se da una lato il teen-horror ha avvicinato i giovani, giovanissimi e adolescenti al mondo della “Tenebra” d’altro canto questo genere popolato da vampiri da aperitivo e lupi mannari da baretto si può definire Horror?-
Ok, ci siamo fatti una bella chiacchierata, ma allora cos’è l’horror?
Secondo me è quel genere che racconta una storia in cui si ha a che fare sempre e comunque con l’aldilà. È un genere dove si confrontano le forze del Bene e del Male perché senza una delle due forze in gioco non esisterebbe l’altra. L’horror è interrogarsi su qualcosa che noi sappiamo, ma che per un motivo o un altro riusciamo a percepire in parte. Rubo il termine e la filosofica di una caro amico ed esperto conoscitore della “Tenebra” come Danilo Arona. Lui parla di “sintonizzazioni”. Ecco, probabilmente ha ragione lui. Si tratta di sintonizzazioni verso qualcosa di appena percepibile che trasmette a basse frequenze. Solo fermandoci e acuendo i sensi riusciamo a percepire quello che ci circonda da sempre, ma che ignoriamo perché il bambino che è in ognuno di noi è stato sedato da una società superficiale e caotica. Ricordate però, un buon libro horror può far riaprire gli occhi a quel bambino che non aspetta altro di essere svegliato dal suo letargo.
Grazie
Antonio Ferrara
Nel prossimo articolo di Elucubrazioni approfondiremo l’argomento: Perché scrivere horror e perché leggerlo.